martedì 8 marzo 2011

The New Eastern Conference

Dopo la trade deadline lo scenario NBA è cambiato radicalmente. L’Est è diventato ancora più competitivo e ricco di stelle con l’arrivo nella Grande Mela di Anthony e quello di D-Will ai Nets. Ma non è dei suddetti che voglio occuparmi bensì di quelle squadre che sono in vetta alla Conference.

BOSTON CELTICS:

I campioni della Eastern Conference si sono scatenati nel mercato dei free agents e nelle trades. Da OKC sono arrivati Jeff Green e Nenad Krstic più una prima scelta protetta nel draft 2012, in cambio di Nate Robinson e Kendrick Perkins.

Ricordo di aver seguito in diretta su ESPN lo speciale sulla trade deadline e di come tutti gli esperti fossero d’accordo nel ritenere una follia l’azione dei bianco verdi. Ebbene giorni dopo si è scoperta la “magagna”: sia Perkins che Robinson hanno problemi fisici ed infatti staranno fuori almeno 3 settimane. Doc Rivers ha ammesso pubblicamente che l’organizzazione era al corrente della condizione dei due giocatori dimostrando tutto il cinismo dei Celtics nella loro caccia al titolo. Se non ora, quando?

Questo pensiero è specchio anche delle firme di Troy Murphy e di Carlos Arroyo, guarda caso tutti e due strappati agli Heat sebbene in modalità diverse. Il primo, dopo aver ricevuto il buyout, è stato conteso fra le due squadre di cui sopra ma alla fine ha scelto Boston per motivi tecnici di sistema di gioco. Il portoricano invece è stato liberato proprio dagli Heat non appena è arrivato Bibby a South Beach.

Per fare il punto della situazione ora Boston è la squadra più lunga della lega anche se non tutti e due gli O’neal dovessero essere disponibili, ed è prontissima a tagliar fuori Dwight Howard sotto canestro ed eventualmente a contenere i lunghi giallo viola a Giugno. Importantissima anche la firma di Arroyo che potrà dare più riposo a Rondo e comporta maggior affidabilità nel trattamento di palla che non un Nate Robinson.

CHICAGO BULLS:

La squadra della windy city si sta affermando sempre di più come seconda potenza a est (vedere le recenti vittorie contro gli Heat). Lasciato partire Johnson per Toronto in cambio di una prima scelta al prossimo draft, è arrivato alla corte di D-Rose Rasual Butler. L’ex Clipper aveva suscitato l’interesse anche dei Boston Celtics ma alla fine darà una mano ai tori potendo essere impiegato sia come riserva di Deng o magari come SG titolare al posto di Bogans. Questa scelta tattica la prenderà l’indiziato numero uno per l’award di allenatore dell’anno. Squadra da tenere d’occhio dunque, specialmente con l’avvicinarsi della postseason.

MIAMI HEAT:

Ora che il mondo ha quello che vuole (parole di Wade), cioè che gli Heat perdano più gare possibili, l’arrivo di Mike Bibby non sembra particolarmente fondamentale nell’economia della squadra. Finora infatti i minuti nella posizione di PG sono stati di più per Chalmers piuttosto che per l’ex Hawk.

Per i ragazzi di coach Spoelstra sarebbe più indicato trovare continuità in difesa e organizzare l’attacco a metà campo coinvolgendo tutti gli attori invece che fra recitare monologhi ai big three. Io credo che questo sia un anno di transizione per gli Heat e che dall’anno prossimo, magari con qualche altro movimento sul mercato, potranno realmente puntare al titolo. Questa è solo la mia opinione; un certo Pat Riley potrebbe smentirmi già nei prossimi giorni…

ORLANDO MAGIC:

Saldamente aggrappati alle enormi spalle di Dwight Howard i Magic sono un avversario pericoloso per chiunque. Il loro mercato si è sviluppato sostanzialmente a Dicembre con uno scambio che ha fatto molto discutere perché ha spedito, fra gli altri, Gortat in Arizona. Nonostante E.Clark stia trovando spazio nelle rotazioni di coach Van Gundy e Brandon Bass stia consolidando il suo ruolo ho l’impressione che il polacco fosse un backup di Howard migliore e più efficiente sul pick&roll.

Dal perimetro si continua a “sparare”, ma ultimamente le difese avversarie preferiscono far segnare 30 o più punti ad Howard piuttosto che mettere in ritmo gente come Jason Richardson. Una soluzione che il più delle volte funziona, tutt’al più ora che Superman ha raggiunto il limite di falli tecnici consentito dal regolamento e dovrà tenere sotto controllo i nervi contro i vari Shaq, Noah o Dampier che gli si butteranno letteralmente addosso.

1 commento:

  1. Ciao intanto e benvenuto su questo blog! Secondo me i Celtics in ottica anello e squadre da affrontare per vincerlo (mi sto riferendo soprattutto ai Lakers) si son indeboliti con la trade. Perkins aveva già dimostrato di poter reggere difensivamente il confronto con i lunghi gialloviola (ovviamente pativa anche lui in molte situazioni ma questo è un fattore che accomuna tutti i lunghi che affrontano i pariruolo di LA) mentre Krstic venne spazzato via più e più volte nella serie contro i Thunders e offrì poca resistenza. E' verissimo che il sistema difensivo biancoverde è tutta un'altra storia ma non credo riuscirà a colmare le troppe lacune di Krstic. Tutto questo parlando SOLO tecnicamente e non considerando i contratti, perchè IMO i Celts devono pensare primariamente a vincere quest'anno.
    Per quanto riguarda le "magagne" fisiche non saprei sinceramente...vabbè di Nate mi interessa il giusto mentre Perkins dovrebbe rientrare a breve, ovvio che se non riuscisse a stare in campo per problemi fisici la trade andrebbe sicuramente rivista pro-celtics ma aspettiamo.
    Il resto pareri abbastanza condivisibili, ritengo comunque Orlando pericolosa e più completa rispetto agli anni precedenti merito soprattutto del miglioramento evidente di Howard (movimenti dal post anche in ricezione statica, dentro-fuori che gli viene molto piu spontaneo, gestione ottima dei finali in cui la squadra ora lo coinvolge abbastanza regolarmente).
    Questo è quanto :)

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